La scrittura, questo meraviglioso strumento di comunicazione. C’è chi scrive per professione – vedi scrittori e giornalisti - e chi lo fa per pura passione. Tuttavia, il significato di comunicare ai lettori e agli amanti di questo meraviglioso mondo che si divide tra letteratura e informazione, ci pone davanti alla riflessione di distinguere bene il superfluo dall’essenziale. Infatti, c’è chi dice e pensa di scrivere per apparire più intelligente degli altri e c’è, invece, chi ha capito che scrivere è un modo coinvolgente per esprimere ciò che si è nell’anima, esternando attraverso le proprie emozioni il desiderio di un contatto umano. E allora lo stile, che impone l’essenzialità nei contenuti e la massima cura nella forma, spesso si confonde con il superfluo di una scrittura debordante di inutili orpelli. Da sempre sono stato attratto da coloro i quali, attraverso la passione per la scrittura, hanno qualcosa da trasmettere agli altri. E’ come relazionarsi con il mondo, anche con chi non conosci personalmente, ma riesci in qualche modo a stargli vicino attraverso le pagine di un giornale o di un libro. Si tratti di fatti di cronaca o di narrazioni romanzesche, la scrittura avvicina le persone, arriva diretta, provoca emozioni e dà l’opportunità di discutere, disquisire su questo o quell’argomento delle più disparate tematiche di vita. E’ la grande bellezza della letteratura, il fascino dei sentimenti trasmessi attraverso le righe che compongono pagine ricche di interesse. E poi c’è l’autore e ci sono i lettori che si intersecano tra loro nel gioco del conoscersi, capendo che chi scrive mette sempre una parte importante di sé. Così ti accorgi e ammiri chi si dedica alla scrittura per sola passione, mettendo in evidenza ciò che si è in maniera onesta e corretta, senza millantare attraverso ingannevoli orpelli la voglia di apparire senza essere. Ed è bello sentirsi dire: “Scrivo per passione ma non sono uno scrittore, pur avendo pubblicato dei libri”. E’ quell’ammissione di sincerità in cui si illumina la sola passione per la scrittura con grande onestà intellettuale. “L’arte di scrivere è far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole” (Henri Bergson). Davvero molto profonda questa citazione del filosofo francese Henri Bergson, capace di sintetizzare la vera sostanza della scrittura intesa come relazione con il lettore, facendo dimenticare lo strumento, pur importante, dell’uso delle parole. Una forma filosofica di tipo pratico che agisce sulla fantasia di chi scrive e di chi legge, capaci di entrare in simbiosi nel racconto e nel contesto descritto, dimenticandosi persino il voltar delle pagine e lo scorrere delle parole. E poi c’è un altro aforisma che mi piace citare: ”La scrittura apre le finestre che si affacciano sull’anima del lettore” (Luca Doveri). Ecco, come si diceva poc'anzi, è proprio l’anima, sono le emozioni esternate da chi scrive, che vengono raccolte dal lettore e le fa sue.
Salvino Cavallaro , giornalista (marzo 2025 @tutti i diritti riservati)
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