Una delle citazioni più note del filosofo tedesco Arthur Schopenhauer riguardo il cane è: “Si deve all'animale non pietà, ma giustizia”. Sappiamo quanto egli amasse i cani e come fosse affezionato al suo barboncino Atma e alla luce del suo amore per l'animale possiamo cercare di comprendere la sua affermazione. Cosa è la pietà? Quando si prova pietà? La Treccani.it ci dice che: “È un sentimento di affettuoso dolore, di commossa e intensa partecipazione e di solidarietà che si prova nei confronti di chi soffre”. Sono convinta che limitarsi a provare pietà non sia però sufficiente, questo è solo il primo passo, poi dobbiamo all'animale Giustizia. L'animale ha i propri diritti, esiste infatti e per fortuna, una Carta dei diritti loro dedicata, l'animale va difeso dagli approfittatori...l'animale va affidato a chi può amarlo e rispettarlo. Purtroppo non tutti gli esseri umani sono del tutto affidabili e gli abusi si perpetuano come del resto su tutti i più deboli: bambini, anziani, donne.
L'insegnamento di Schopenhauer è decisamente valido ancor oggi, sono convinta che con l'amore verso gli animali si possegga una spinta fortissima atta a difenderli e a desiderare per loro la Giustizia di cui il filosofo parlava.
Intervista di Maria Giovanna Farina a Jenny Visceglia ENPA Matera
Nessun commento:
Posta un commento